Introduzione
Quanto
qui riportato, è a beneficio degli amici che non sono potuti intervenire lo
scorso 19 aprile a Casale Monferrato. E’ una trascrizione più o meno fedele del
mio intervento. Essendo stato fatto a braccio e per vari motivi cambiato immediatamente prima della relazione, spero perdonerete imprecisioni e passaggi del pensiero repentini e non
articolati precisamente.
___
L’argomento
trattato questo pomeriggio è di indubbio interesse. E’ stato detto,
praticamente tutto dai relatori che mi hanno preceduto, quindi proverò ad
aggiungere qualcosa nel poco tempo che resta. Parlare di esoterismo spesso
spaventa; noi diamo per scontato che
tutti i nostri interlocutori sappiano ed abbiano a mente la stessa definizione
di essoterismo ed esoterismo e nel mondo nel quale viviamo dalla “fattucchiera”
delle emittenti televisive al più grande dei Filosofi spesso non si da una
definizione dello stesso. Spesso, nell’immaginario, si lega l’esoterismo a
qualcosa di occulto, misterioso legato alla magia spesso nella sua accezione
negativa ed a strani riti. Non è proprio così, basti pensare ad esempio che
Aristotele teneva lezioni essoteriche ed esoteriche (dette anche acroamatiche),
quelle essoteriche erano aperte a tutti, mentre quelle esoteriche erano
riservate ai suoi studenti paganti. Quindi, esemplificando al massimo possiamo
dire che esoterico, soprattutto in ambito filosofico, religioso e per quanto
concerne il sacro è l’insieme degli insegnamenti e delle dottrine riservati a
pochi e che di massima devono restare segreti. Essoterico e quindi quanto può
essere divulgato a tutti. Indubbiamente i templari, come è stato sostenuto dai
relatori che mi hanno preceduto avevano, con molta probabilità una dottrina
esoterica. Non potevano non averla, per una motivazione su tutte, se entriamo
nel campo della storia delle idee e della storia della cultura, dobbiamo
immaginare il “mondo” non così come lo conosciamo oggi, 19 aprile 2015, ma con
delle strutture culturali e “mentali” divere; per cui quelle che per noi sono
delle immagini strane e spesso aliene dalla nostra quotidianità, come ad esempio
le immagini alchemiche che abbiamo visto poco fa o la sirena con la doppia
coda, per l’uomo medievale era normale incontrare parte di questi segni
simboli, facevano parte del suo mondo e del suo immaginario. Spesso l’uomo
medievale non imparava, andando a scuola e leggendo, leggere scrivere e far di
conto spettava ad una minoranza. Imparava la tradizione e spesso quanto
concerneva la religione ed i miti ad essa collegati attraverso l’insegnamento
orale e ad esempio gli affreschi e le opere scultoree che trovava nelle chiese
e nelle cattedrali. Di qui la prima trasmissione, delle conoscenze templari,
che potremmo definire essoteriche, attraverso le loro costruzioni. Solo dopo
viene la parte esoterica. Entrando nel mito, di un edificio non si è ancora fatto
cenno: Castel del Monte. Bisogna rilevare che Castel del Monte non è un
edificio templare e “probabilmente” non è stato costruito nella sua interezza
dallo Stupor Mundi, Federico II di Svevia, ma è importante sottolineare che
sono nate tutta una serie di leggente, a causa della sua forma e delle sue
proporzioni e perché è possibile inscrivere in esso delle croci templari. E’ il
luogo nel quale secondo alcune leggende, in parte reinterpretate in chiave
narrativa e non solo dal compianto Aldo Tavolaro, dove è possibile trovare il
Graal o che rappresenti il Graal stesso. Tutto questo basta a ricollegarci con
la parte del nostro convegno, ovvero l’Iniziazione Cavalleresca, la Massoneria
ed i Templari?
Si, no, forse…
… Sulla Massoneria sono
state dette tutta una serie di cose, personalmente ho alcuni convincimenti. Ad
esempio che i Templari con l’origine della Massoneria non hanno nulla a che
fare. Sono al massimo i “templaristi” che hanno fatto entrare i templari in
Massoneria. E’ una dichiarazione forte, volutamente forte, forse anche
provocatoria, ma buona parte della massoneria intesa nel senso originario, come
edificatrice di edifici ponti e quant’altro, era una consorteria operativa
fatta di architetti, artigiani, prelati, abati, questo per parlare unicamente
della massoneria nella così detta età di mezzo. Questa massoneria esisteva indipendentemente
dal fatto che i Templari possano essere scappati o possano essere rifugiati in
Scozia dal clan Sinclar ed altro. Quella al massimo e là dove sia possibile
dimostrarlo storicamente è una parte della Massoneria. Esistono documenti come
ad esempio la Carta di Bologna del 1248 (Prendono
questo nome gli Statuta et ordinamenta
societatis magistrorum muri et lignamiis, redatto a Bologna l’8 agosto 1248).
Gli statuti e i Regolamenti della Società
dei maestri del muro e del legno sono ad oggi il più antico documento della
massoneria operativa in nostro possesso. Se si dovesse fare un confronto tra
questi statuti e gli statuti muratori editi a Napoli nel 1820 e li paragoniamo
anche con altri documenti, scopriamo che nel 1248 l’artigiano muratore votava
con regole assai simili a quelle del massone del 2015. E al di la di ogni
fantasia questi sono gli elementi che legano la moderna massoneria alle antiche
corporazioni di costruttori. E’
estremamente affascinante voler vedere all’origine della massoneria,
all’interno dei miti, Templari, Rosa+Croce e quant’altro, ma bisogna
disgiungere il mito dalla storia. E prima che questi possano ritornare ad
intersecarsi, bisogna passare dalla storia. Al momento non vi è una prova
documentaria che attesti i Templari come fondatori della massoneria[1]. Se
torniamo alla storia delle idee, nella simbolica, nel mito, abbiamo un
capovolgimento di prospettiva. La massoneria si è appropriata dei templari e
dei “valori” Templari. Se ne è appropriata, ad esempio con l’articolo primo
degli statuti Napoli 1820 che così recita: ”L’Ordine dei Liberi Muratori
appartiene alla classe degli Ordini Cavallereschi…”. Immediato il
rimando alla cavalleria da un lato a quella Spirituale dell’altro
all’ordine cavalleresco per eccellenza, ossia: i Templari. Non solo i templari,
essendo nel pieno del post Illuminismo e nel Romanticismo la Cavalleria è anche
quella dei romanzi cortesi, dei cicli arturiani. La cavalleria legata al
“mistero” dei Fedeli d’Amore attraverso una catena ininterrotta di elementi
archetipici ed iniziatici che alla fine allo lo stesso scopo all’interno della
Tradizione.
A
presto con la seconda parte
Gioia
– Salute – Prosperità
©Michele
Leone
Immagini
prese dalle rete
Dipinti:
1) Edward Burne Jones, The Last Sleep of Arthur in Avalon
[1] La stessa idea di Massoneria
andrebbe rivista e sarebbe più opportuno e corretto parlare di massonerie.
Spesso oggi quando si parla di massoneria e di storia della massoneria si è
soliti, per varie motivazioni, fare la storia della Gran Loggia d’Inghilterra,
che in una qualche maniera coincide con la moderna massoneria, ma non ne
rappresenta la totalità. Bisognerebbe evitare di prendere la parte (se pur
grande) per il tutto.
Nessun commento:
Posta un commento