domenica 3 maggio 2015

Estratto da: SIMBOLOGIA TEMPLARE, CAVALLERESCA E MASSONICA Parte I

Introduzione
Quanto qui riportato, è a beneficio degli amici che non sono potuti intervenire lo scorso 19 aprile a Casale Monferrato. E’ una trascrizione più o meno fedele del mio intervento. Essendo stato fatto a braccio e per vari motivi cambiato immediatamente prima della relazione, spero perdonerete imprecisioni e passaggi del pensiero repentini e non articolati precisamente.
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L’argomento trattato questo pomeriggio è di indubbio interesse. E’ stato detto, praticamente tutto dai relatori che mi hanno preceduto, quindi proverò ad aggiungere qualcosa nel poco tempo che resta. Parlare di esoterismo spesso spaventa; noi diamo per scontato che tutti i nostri interlocutori sappiano ed abbiano a mente la stessa definizione di essoterismo ed esoterismo e nel mondo nel quale viviamo dalla “fattucchiera” delle emittenti televisive al più grande dei Filosofi spesso non si da una definizione dello stesso. Spesso, nell’immaginario, si lega l’esoterismo a qualcosa di occulto, misterioso legato alla magia spesso nella sua accezione negativa ed a strani riti. Non è proprio così, basti pensare ad esempio che Aristotele teneva lezioni essoteriche ed esoteriche (dette anche acroamatiche), quelle essoteriche erano aperte a tutti, mentre quelle esoteriche erano riservate ai suoi studenti paganti. Quindi, esemplificando al massimo possiamo dire che esoterico, soprattutto in ambito filosofico, religioso e per quanto concerne il sacro è l’insieme degli insegnamenti e delle dottrine riservati a pochi e che di massima devono restare segreti. Essoterico e quindi quanto può essere divulgato a tutti. Indubbiamente i templari, come è stato sostenuto dai relatori che mi hanno preceduto avevano, con molta probabilità una dottrina esoterica. Non potevano non averla, per una motivazione su tutte, se entriamo nel campo della storia delle idee e della storia della cultura, dobbiamo immaginare il “mondo” non così come lo conosciamo oggi, 19 aprile 2015, ma con delle strutture culturali e “mentali” divere; per cui quelle che per noi sono delle immagini strane e spesso aliene dalla nostra quotidianità, come ad esempio le immagini alchemiche che abbiamo visto poco fa o la sirena con la doppia coda, per l’uomo medievale era normale incontrare parte di questi segni simboli, facevano parte del suo mondo e del suo immaginario. Spesso l’uomo medievale non imparava, andando a scuola e leggendo, leggere scrivere e far di conto spettava ad una minoranza. Imparava la tradizione e spesso quanto concerneva la religione ed i miti ad essa collegati attraverso l’insegnamento orale e ad esempio gli affreschi e le opere scultoree che trovava nelle chiese e nelle cattedrali. Di qui la prima trasmissione, delle conoscenze templari, che potremmo definire essoteriche, attraverso le loro costruzioni. Solo dopo viene la parte esoterica. Entrando nel mito, di un edificio non si è ancora fatto cenno: Castel del Monte. Bisogna rilevare che Castel del Monte non è un edificio templare e “probabilmente” non è stato costruito nella sua interezza dallo Stupor Mundi, Federico II di Svevia, ma è importante sottolineare che sono nate tutta una serie di leggente, a causa della sua forma e delle sue proporzioni e perché è possibile inscrivere in esso delle croci templari. E’ il luogo nel quale secondo alcune leggende, in parte reinterpretate in chiave narrativa e non solo dal compianto Aldo Tavolaro, dove è possibile trovare il Graal o che rappresenti il Graal stesso. Tutto questo basta a ricollegarci con la parte del nostro convegno, ovvero l’Iniziazione Cavalleresca, la Massoneria ed i Templari?
Si, no, forse…
… Sulla Massoneria sono state dette tutta una serie di cose, personalmente ho alcuni convincimenti. Ad esempio che i Templari con l’origine della Massoneria non hanno nulla a che fare. Sono al massimo i “templaristi” che hanno fatto entrare i templari in Massoneria. E’ una dichiarazione forte, volutamente forte, forse anche provocatoria, ma buona parte della massoneria intesa nel senso originario, come edificatrice di edifici ponti e quant’altro, era una consorteria operativa fatta di architetti, artigiani, prelati, abati, questo per parlare unicamente della massoneria nella così detta età di mezzo. Questa massoneria esisteva indipendentemente dal fatto che i Templari possano essere scappati o possano essere rifugiati in Scozia dal clan Sinclar ed altro. Quella al massimo e là dove sia possibile dimostrarlo storicamente è una parte della Massoneria. Esistono documenti come ad esempio la Carta di Bologna del 1248 (Prendono questo nome gli Statuta et ordinamenta societatis magistrorum muri et lignamiis, redatto a Bologna l’8 agosto 1248). Gli statuti e i Regolamenti della Società dei maestri del muro e del legno sono ad oggi il più antico documento della massoneria operativa in nostro possesso. Se si dovesse fare un confronto tra questi statuti e gli statuti muratori editi a Napoli nel 1820 e li paragoniamo anche con altri documenti, scopriamo che nel 1248 l’artigiano muratore votava con regole assai simili a quelle del massone del 2015. E al di la di ogni fantasia questi sono gli elementi che legano la moderna massoneria alle antiche corporazioni di costruttori.  E’ estremamente affascinante voler vedere all’origine della massoneria, all’interno dei miti, Templari, Rosa+Croce e quant’altro, ma bisogna disgiungere il mito dalla storia. E prima che questi possano ritornare ad intersecarsi, bisogna passare dalla storia. Al momento non vi è una prova documentaria che attesti i Templari come fondatori della massoneria[1]. Se torniamo alla storia delle idee, nella simbolica, nel mito, abbiamo un capovolgimento di prospettiva. La massoneria si è appropriata dei templari e dei “valori” Templari. Se ne è appropriata, ad esempio con l’articolo primo degli statuti Napoli 1820 che così recita: ”L’Ordine dei Liberi Muratori appartiene alla classe degli Ordini Cavallereschi…”.  Immediato il  rimando alla cavalleria da un lato a quella Spirituale dell’altro all’ordine cavalleresco per eccellenza, ossia: i Templari. Non solo i templari, essendo nel pieno del post Illuminismo e nel Romanticismo la Cavalleria è anche quella dei romanzi cortesi, dei cicli arturiani. La cavalleria legata al “mistero” dei Fedeli d’Amore attraverso una catena ininterrotta di elementi archetipici ed iniziatici che alla fine allo lo stesso scopo all’interno della Tradizione.
A presto con la seconda parte
Gioia – Salute – Prosperità
©Michele Leone
Immagini prese dalle rete
Dipinti: 1) Edward Burne Jones, The Last Sleep of Arthur in Avalon 


 2) Frederic William Burton, Hellelil and Hildebrand, The Meeting on the Turret Stairs
 3) John William Waterhouse, Dante e Beatrice


[1] La stessa idea di Massoneria andrebbe rivista e sarebbe più opportuno e corretto parlare di massonerie. Spesso oggi quando si parla di massoneria e di storia della massoneria si è soliti, per varie motivazioni, fare la storia della Gran Loggia d’Inghilterra, che in una qualche maniera coincide con la moderna massoneria, ma non ne rappresenta la totalità. Bisognerebbe evitare di prendere la parte (se pur grande) per il tutto.

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