domenica 5 luglio 2015

Soffio, lettera, parola, linguaggio ed il loro potere

Egli fece dal vuoto il sostanziato e fece il niente dall’essere; e scolpì colonne grandi con il Soffio che non si può afferrare. E’ questo il segno (Aleph in tutto e tutto in Aleph): Egli distese, disse e fece tutto il creato e tutti i linguaggi dal nome unico e il segno della parola di ventidue cose in un solo corpo. (ed. Savini)
Formò dal caos la sostanza, la fece col fuoco ed esiste, grandi colonne intagliò nell’aria inafferrabile. Questo ne è il segno. […] Scruta e inverte, fa tutto il creato e tutto il parlato un solo Nome. A segno della cosa, ci sono ventidue elementi in un solo corpo. Fine. (ed. Busi)
Tre Madri Aleph, Mem, Scin; il loro fondamento il cavo dell’innocenza e il cavo del peccato, e il linguaggio termine ondeggiante tra i due.
Tre Madri Aleph, Mem, Scin. Segreto grande, meraviglioso e occulto e magnifico e suggellato con sei anelli: ed escono da essi Aria, Acqua e Fuoco, e da essi sono nati i Padri e dai Padri le generazioni. Sappi, giudica, medita come il Fuoco porta l’Acqua. (ed. Savini)
Tre madri: (Aleph)א ,  (Mem) מ,  (Scin) ש. Il loro fondamento: il piatto dell’intransigenza e il piatto dell’indulgenza e la lingua è la norma che le equilibra.
Tre madri: (Aleph)א ,  (Mem) מ,  (Scin) ש. Un grande segreto coperto, meraviglioso, sigillato con sei anelli. Da questo insieme scaturiscono fuoco, acqua e spirito, che si dividono in maschio e femmina. Devi sapere, pensare e dare forma: il fuoco porta l’acqua. (ed. Busi)
Ogni volta che mi avvicino alla Qabbalah lo faccio con rispetto e timore. Il rispetto che si deve avere nei confronti si una vetusta scienza e il timore della mia ignoranza e degli errori che può generare. Eppure, più la rifuggo più essa mi si presenza innanzi. Mentre “peregrinavo” tra molteplici congetture e indeterminati stati dell’essere, questa mattina rileggevo il “libro della formazione” confrontando due edizioni assai diverse per natura, scopo ed epoca di traduzione. Come noterete anche voi, sembrano quasi due libri diversi. Non mi interessa porre l’attenzione sulle diversità delle traduzioni, anche perché non ne avrei i mezzi. L’interesse, per i passi riportati, sta al momento, nel linguaggio. Non solo nella nascita del linguaggio o dei linguaggi, ma soprattutto nella transitorietà della parola. La parola, strumento potentissimo e riconosciuto dalla maggior parte delle scuole iniziatiche, non a caso i neofiti devo superare un periodo di silenzio. La stessa parola, nella creazione non è primigenea, e le lettere da cui è composta pur essendo più antiche della composizione, non sono ancora sufficientemente all’origine di ciò che è. Prima delle lettere, vi è il soffio. Soffio che possiamo interpretare come respiro ed allora all’origine vi è il respiro, un respiro attivo e consapevole pieno di coscienza e non un atto meccanico ed involontario. Il potere del Soffio/Respiro esprime una qualità per molti inaspettata, ossia, quella di poter edificare, di poter forgiare. Questa qualità del Soffio potrebbe essere determinante per “smontare” molti dei praticanti o pseudo tali di scienze occulte al limite dell’illecito, ossia parte della cerimoniosità del pittoresco abbigliamento e di formule o formulette non solo l’apice del poter fare, ma solo conseguenza secondaria dell’originario potere creazionale.  Non è forse detto da qualche parte che esistono due tipi di cabalisti (per estensione di studiosi di scienze ermetiche)? quelli intellettuali e quelli intuitivi. I secondi sarebbero più vicini all’ordine ed i primi a disordine. La lingua, il linguaggio, sono anche il termine o la norma tra peccato e innocenza, tra intransigenza ed indulgenza. Quindi pur riconoscendo al linguaggio, almeno quello umano, un valore secondario rispetto al Soffio primitivo, dobbiamo avere a mente e soprattutto nel cuore la sua potenza e fare sacro tesoro del silenzio alla guisa di neofiti appena iniziati ai misteri. Soffio, parole ed edificazione/intaglio sono, o dovrebbero essere prima oggetto di riflessione e poi di pratica per coloro che camminano la Via. Dopo queste semplici e sintetiche considerazioni, una domanda si impone: può esistere una scuola iniziatica speculativa? La risposta è no. L’idea di una scuola iniziatica speculativa, diviene un ossimoro, un non senso. L’iniziato, colui che vive l’iniziazione e la porta nelle svariate dimensioni della realtà non può che essere una persona d’azione. L’azione, che è intimamente legata all’agire rimanda al farsi portatori, anche nel senso di guidare o condurre, quindi quale responsabilità è implicita in chi accetta di incamminarsi, responsabilità che non viene sempre esplicitata, ma che è! In questo caso forse solo ai neofiti sarebbe concesso il potersi giustificare con il “non sapevo”. L’azione che compie il neofita d’altro canto è una azione verso e su se stesso, altri sono chiamati ad agire nel mondo.
Sui sei anelli ed i misteri e segreti, tornerò in altra occasione. Nella speranza che quanto appena detto serva a trasmettere e non a tradire.
Gioia – Salute – Prosperità
© Michele Leone

Immagine presa dalla rete (scala philosophorum)
Le edizioni citate sono:
Savini Savino, Il Sepher Jetsirah, Lanciano 1920

Busi G. – Loewenthal E., Mistica Ebraica, Torino 2006 (in riferimento a quest’ultima edizione mi scuso per la trascrizione non fedele della lingua ebraica)

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