Egli
fece dal vuoto il sostanziato e fece il niente dall’essere; e scolpì colonne
grandi con il Soffio che non si può afferrare. E’ questo il segno (Aleph in
tutto e tutto in Aleph): Egli distese, disse e fece tutto il creato e tutti i
linguaggi dal nome unico e il segno della parola di ventidue cose in un solo
corpo. (ed. Savini)
Formò
dal caos la sostanza, la fece col fuoco ed esiste, grandi colonne intagliò
nell’aria inafferrabile. Questo ne è il segno. […] Scruta e inverte, fa tutto
il creato e tutto il parlato un solo Nome. A segno della cosa, ci sono ventidue
elementi in un solo corpo. Fine. (ed. Busi)
Tre
Madri Aleph, Mem, Scin; il loro fondamento il cavo dell’innocenza e il cavo del
peccato, e il linguaggio termine ondeggiante tra i due.
Tre
Madri Aleph, Mem, Scin. Segreto grande, meraviglioso e occulto e magnifico e
suggellato con sei anelli: ed escono da essi Aria, Acqua e Fuoco, e da essi
sono nati i Padri e dai Padri le generazioni. Sappi, giudica, medita come il
Fuoco porta l’Acqua. (ed. Savini)
Tre
madri: (Aleph)א ,
(Mem) מ, (Scin) ש. Il loro fondamento: il piatto
dell’intransigenza e il piatto dell’indulgenza e la lingua è la norma che le
equilibra.
Tre
madri: (Aleph)א , (Mem) מ,
(Scin) ש.
Un grande segreto coperto, meraviglioso, sigillato con sei anelli. Da questo
insieme scaturiscono fuoco, acqua e spirito, che si dividono in maschio e
femmina. Devi sapere, pensare e dare forma: il fuoco porta l’acqua. (ed. Busi)
Ogni
volta che mi avvicino alla Qabbalah lo faccio con rispetto e timore. Il
rispetto che si deve avere nei confronti si una vetusta scienza e il timore
della mia ignoranza e degli errori che può generare. Eppure, più la rifuggo più
essa mi si presenza innanzi. Mentre “peregrinavo” tra molteplici congetture e
indeterminati stati dell’essere, questa mattina rileggevo il “libro della
formazione” confrontando due edizioni assai diverse per natura, scopo ed epoca
di traduzione. Come noterete anche voi, sembrano quasi due libri diversi. Non
mi interessa porre l’attenzione sulle diversità delle traduzioni, anche perché
non ne avrei i mezzi. L’interesse, per i passi riportati, sta al momento, nel
linguaggio. Non solo nella nascita del linguaggio o dei linguaggi, ma
soprattutto nella transitorietà della parola. La parola, strumento potentissimo
e riconosciuto dalla maggior parte delle scuole iniziatiche, non a caso i
neofiti devo superare un periodo di silenzio. La stessa parola, nella creazione
non è primigenea, e le lettere da cui è composta pur essendo più antiche della
composizione, non sono ancora sufficientemente all’origine di ciò che è. Prima
delle lettere, vi è il soffio. Soffio che possiamo interpretare come respiro ed
allora all’origine vi è il respiro, un respiro attivo e consapevole pieno di
coscienza e non un atto meccanico ed involontario. Il potere del Soffio/Respiro
esprime una qualità per molti inaspettata, ossia, quella di poter edificare, di
poter forgiare. Questa qualità del Soffio potrebbe essere determinante per
“smontare” molti dei praticanti o pseudo tali di scienze occulte al limite
dell’illecito, ossia parte della cerimoniosità del pittoresco abbigliamento e
di formule o formulette non solo l’apice del poter fare, ma solo conseguenza
secondaria dell’originario potere creazionale.
Non è forse detto da qualche parte che esistono due tipi di cabalisti
(per estensione di studiosi di scienze ermetiche)? quelli intellettuali e
quelli intuitivi. I secondi sarebbero più vicini all’ordine ed i primi a
disordine. La lingua, il linguaggio, sono anche il termine o la norma tra
peccato e innocenza, tra intransigenza ed indulgenza. Quindi pur riconoscendo
al linguaggio, almeno quello umano, un valore secondario rispetto al Soffio
primitivo, dobbiamo avere a mente e soprattutto nel cuore la sua potenza e fare
sacro tesoro del silenzio alla guisa di neofiti appena iniziati ai misteri.
Soffio, parole ed edificazione/intaglio sono, o dovrebbero essere prima oggetto
di riflessione e poi di pratica per coloro che camminano la Via. Dopo queste
semplici e sintetiche considerazioni, una domanda si impone: può esistere una
scuola iniziatica speculativa? La risposta è no. L’idea di una scuola
iniziatica speculativa, diviene un ossimoro, un non senso. L’iniziato, colui
che vive l’iniziazione e la porta nelle svariate dimensioni della realtà non
può che essere una persona d’azione. L’azione, che è intimamente legata
all’agire rimanda al farsi portatori, anche nel senso di guidare o condurre,
quindi quale responsabilità è implicita in chi accetta di incamminarsi,
responsabilità che non viene sempre esplicitata, ma che è! In questo caso forse
solo ai neofiti sarebbe concesso il potersi giustificare con il “non sapevo”.
L’azione che compie il neofita d’altro canto è una azione verso e su se stesso,
altri sono chiamati ad agire nel mondo.
Sui
sei anelli ed i misteri e segreti, tornerò in altra occasione. Nella speranza
che quanto appena detto serva a trasmettere e non a tradire.
Gioia – Salute – Prosperità
© Michele Leone
Immagine
presa dalla rete (scala philosophorum)
Le
edizioni citate sono:
Savini
Savino, Il Sepher Jetsirah, Lanciano 1920
Busi
G. – Loewenthal E., Mistica Ebraica, Torino 2006 (in riferimento a quest’ultima
edizione mi scuso per la trascrizione non fedele della lingua ebraica)
Nessun commento:
Posta un commento