sabato 26 settembre 2015

Sulle qualità del Maestro

Quale è la qualità primaria di un maestro? Quale tra le varie caratteristiche deve avere un maestro per essere tale? Spesso e per consuetudine si identifica il maestro come il possessore di conoscenze, di qualità ed attributi da divulgare e trasmettere, non a caso almeno in contesti iniziatici sarebbe più opportuno utilizzare Traditor, nel senso di colui che trasmette.
Data questa asserzione, presa quasi come assioma vi è un aspetto sul quale spesso troppo poco si riflette. Il Traditor, è un ricercatore sia nel senso generico sia nel senso di “scopritore” di talenti  e qualità. Il Maestro è un osservatore di anime pronto ad individuare le più inquiete o le più “affamate” e dopo averle individuate si dona per la loro crescita, per permettere loro di camminare ed evolversi al meglio. Questa ultima affermazione merita una sintetica spiegazione onde evitare equivoci o fraintendimenti. Il meglio per il quale deve lavorare il Traditor, alla guisa di un genitore spirituale, è quanto è meglio per l’individuo che segue e a seconda dei contesti potrebbe essere discente, allievo o discepolo. Per fare questo, il maestro una delle sue principali qualità la così detta empatia (sensibilità nello stare vicini agli altri e coglierne le necessità più profonde) unita alla capacità di vedere ed immaginare come con il lavoro quanto è in potenza si potrà trasformare in atto. Il Traditor è uno “scopritore” di talenti che non si accontenta di trovare un tesoro, ma finita la fase preliminare della ricerca inizia a donarsi (e questo potrebbe essere il senso più intenso della trasmissione) e donandosi, nelle diverse forme, sostiene e nutre il soggetto a cui si dona per permettergli di percorrere la sua Via che seppur somigliante o tangente a quella del Maestro è sempre diversa ed unica. Egli ha un solo desiderio, vedere che il discepolo possa raggiungere vette a lui ignote, che possa migliorarsi e quindi migliorare l’Arte meglio di quanto abbia fatto lui.
Gioia – Salute – Prosperità
© Michele Leone

Immagini prese dalla rete


domenica 20 settembre 2015

Appunti amorevol-teoretici di Alchimia Spirituale 0.5

Io che porto d'amor l'alto vessillo,
Gelate ho spene e gli desir cuocenti:
A un tempo triemo, agghiaccio, ardo e sfavillo,
Son muto, e colmo il ciel de strida ardenti:
Dal cor scintillo, e dagli occhi acqua stillo;
E vivo e muoio e fo riso e lamenti:
Son vive l'acqui, e l'incendio non more,
Ché a gli occhi ho Teti, ed ho Vulcan al core,
Altr'amo, odio me stesso;
Ma s'io m'impiumo, altri si cangia in sasso;
Poggi'altr'al cielo, s'io mi ripogno al basso;
Sempre altri fugge, s'io seguir non cesso;
S'io chiamo, non risponde;
E quant'io cerco più, più mi s'asconde.
Giordano Bruno, Eroici Furori, Parte prima dialogo secondo
A volte l’acqua non spegne il fuoco che arde, lo rafforza ed alimenta. Neanche la terra può qualcosa innanzi all’ardere del fuoco dell’amore. Anche se arde e non brucia ogni fuoco consuma e trasforma materia sia essa sottile o spessa. Poco importa che con gli alambicchi si cerchi una cottura dolce o a bagno Maria! Nel continuo gioco, nelle trasformazioni che si susseguono si arriva sempre più alla essenza del proprio essere, ogni volta i mostri sono più spaventosi e le ferite più profonde, la via non può non mietere le vittime che si fermano al primo accidente. E non è sempre una questione di mera conoscenza, spesso la sana incoscienza guidata da voci di sirene, che altro non sono i desideri più profondi, le memorie più antiche, porta alla vera meta. Il tutto subito, non è consigliabile tranne nell’improbabile manifestazione di ciò che è. Inseguire l’amore, e diventare amore passando ognuno per i propri inferni. Così sia detto, così sia fatto, così sia scritto
Gioia – Salute – Prosperità
© Michele Leone
Immagine del cuore  presa dalla rete

Le altre immagini sono affreschi nel duomo di Orvieto, foto mie.



sabato 19 settembre 2015

Considerazioni per chi vuole conoscere se stesso e le Scienze Ermetiche. Ovvero l’offerta del pomo della conoscenza

Probabilmente sto diventando un vecchio barbagianni (o gufo se preferite), forse mi sono perso nella mia ignoranza e nelle mie ricerche, sta di fatto che inizio a soffrire di una violenta forma di idiosincrasia nei confronti dei saccenti sapientoni della rete e non solo. Il problema non sono gli eruditi senza cuore, almeno loro hanno qualcosa da dire. Il problema sono i furbetti o peggio gli inconsapevoli e “incoscienti” portatori di verità preconfezionate o vendute loro attraverso un paio di dvd o libricini. Avvicinarsi allo studio delle Scienze Ermetiche senza il giusto entusiasmo, umiltà e voglia di conoscenza è come voler costruire un reattore nucleare avendo cambiato solo una lampadina in vita propria. E’ vero che nel nostro paese esiste una forma di denigrazione verso tutto ciò che appare “diverso” dai buonismi degli “studi” ordinari e che non esiste una qualche forma di percorso formativo al di là delle scuole iniziatiche (anche su alcune di queste molto ci sarebbe da dire), ma è anche vero che nulla osta a chi si avvicina a certi studi di informarsi e tutelarsi, prima di lanciarsi nel vuoto senza aver verificato di avere un paracadute.
Questi movimenti che definirei degenerativi in realtà spesso nascono da buone intenzioni, dal desiderio o anelito di conoscenza di se stessi prima e del mondo poi. La strada della conoscenza non è facile e se non si è disposti a lavorare a faticare a vivere il fallimento è meglio affidarsi alla fede in una qualunque religione rivelata, alle verità politiche o alla fede in una squadra di calcio. Ed ecco prendendo spunto proprio dal calcio il rischio è quello di diventare degli ultras degli hooligans il cui scopo è solo quello di far danni. I Maestri, quelli veri, spesso sono inconsapevoli di esserlo, altre volte indicano la strada e la percorrono con chi ha sete. Più che consegnare una verità, insegnano un mestiere e forniscono degli strumenti per poter lavorare. Il vero Traditor gioisce se e quando un suo “studente” ottiene risultati superiori o migliori dei suoi, non tiene nulla di nascosto, al massimo si limita ad aspettare il giusto tempo per trasferire. Soprattutto chi è sulla via prima di tutto trasmette vibrazioni ed amore, trasmettere energie e desiderio.
Al desiderio deve seguire la volontà, volere osare potere tacere sono i quattro elementi di una architettura della conoscenza antica. Tornerò su questi quattro elementi, per ora sono solo indicativi di parte del lavoro da svolgere. Lavoro che deve seguire le proprie inclinazioni personali da un lato e il tentativo di far propria la comprensione non solo dei fenomeni ma anche e soprattutto di quanto vi è all’origine ed attorno, come ad esempio la storia, la letteratura, la scienza e la filosofia.
Quello che viene implicitamente chiesto a chi si avvicina alle Scienze Ermetiche e che molti sapientoni ignorano è di diventare Filosofo nel senso più autentico della parola.
In ultimo, oltre a ricordare la necessaria prudenza a chi si avvicina a certi studi è doveroso sottolineare come la colpa, se di colpa si può parlare, è di quanti sono autenticamente filosofi o in qualche modo avviati sulla Via e restano chiusi nelle loro torri d’avorio.
Gioia – Salute – Prosperità
© Michele Leone
Immagini: Mano destra offerente pomo, conservata nel museo di Metaponto (1000167)

Tempio di Hera o tomba (scuola) di Pitagora a Metaponto (252)


giovedì 17 settembre 2015

Misteri Antichi e Moderni

Presentazione di Misteri Antichi e Moderni, indagine sulle società segrete presso Arethusa Libreria questo pomeriggio, un grazie di cuore a tutti i presenti. Ci vediamo il 3 ottobre p.v.  a Torino con Mystery in History 1° convegno sui misteri nella storia.



domenica 6 settembre 2015

il fuoco in una notte di fine estate







Il grande vantaggio del giocare col fuoco è che non ci si scotta mai. Sono solo coloro che non sanno giocarci che si bruciano del tutto. cit Oscar Wilde. Foto © Michele Leone

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