Non ci sono fonti certe
sulla biografia di Maria l’Ebrea come non è sopravvissuto nessuno dei suoi
scritti, anche se Zosimo la cita spesso come Maestra. Probabilmente è vissuta
tra il primo ed il terzo secolo d.C. ad Alessandria d’Egitto. La tradizione la
considera la prima alchimista della storia dell’occidente e le vengono
attribuite numerose opere ed invenzioni di strumenti utili alla chimica ed all’alchimia.
Alcuni alchimisti dell’antichità hanno voluto vedere in lei Miriam sorella di
Mosè. Questa parentela, andrebbe a collocarla in un contesto mitico, da un
punto di vista allegorico o simbolico questa traslitterazione nel mito potrebbe
avere una sua ragion d’essere. Parte importante del suo pensiero è la necessità
di unione tra la parte volatile e la parte fissa di una sostanza, questa unione
viene espressa metaforicamente con il congiungimento del maschile con il
femminile.
La cottura a Bagnomaria
(Balneum Mariae) deriva da un tipo di “cottura” alchemica di questa
straordinaria donna. E’ un metodo di cottura dolce che consiste nell’immergere
alambicchi od altri contenitori in acqua riscaldata allo scopo di evitare il
contatto diretto con la fonte di calore primaria che potrebbe danneggiare la
materia con cui si lavora/opera.
Oltre al metodo di cottura
a Lei sono attribuite le invenzioni di vari tipi di forno e di strumenti.
Gioia – Salute –
Prosperità
© Michele Leone
Immagine presa dalla rete
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