L’aquila ha volato. Le
oscure acque avvolte da nebbie sottili la accompagnavano in una notte con il
cielo coperto e le stelle velate, luna altrove. Bisogna penetrare nelle nere
acque, scendere negli abissi più profondi ed arrivati al fondo scavare con le
unghie, nella cripta i Maestri. Inquisire ed essere inquisiti, le ordalie non
sono per tutti, ma solo per chi vuole procedere. Le “mistiche cerimonie” assai
poco cerimoniose per gli sguardi chi si si aspetta fasti e segreti sfavillanti.
Le tuniche sono grezze, tranne una, dare e ricevere, prendersi i propri debiti
e reclamare i propri crediti. Il potere altro non è che uno strumento, chi lo
coglie come fine è finito, ha finito il gioco prima ancora di iniziare. Saldo come
roccia, leggero come il vento in una danza (macabra a volte) danza chi è sul
cammino, i piedi nudi sulla fredda terra e dalla terra bisogna riemergere dopo
la putrefazione, di inferno non ve ne uno solo, i più terribili quelli che
l’essere costruisce per se, per ingabbiarsi temendo di volare. Oh poveri
spiriti incatenati alla materia, drogati di illusioni alla pari di morfina per
non cogliere il dolore del cancro che vi uccide. Mutare pelle come il serpente
di stagione in stagione è un dovere come guardare la luce e la notte negli
occhi vivendo ed esperendo la luce e le tenebre. Il sacro si manifesta in
inconsueti modi e tutto è energia, la conoscenza e la consapevolezza degli
scarti energetici sono del maestro, del MAGO.
Ho sentito e viaggiato
Gioia - Salute - Prosperità
© Michele Leone
Immagine presa dalla
rete
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