Haṁsa: “cigno”; il
cigno, quale simbolo di Brahamā, che cova l’Uovo del Mondo; il Cigno quale simbolo
dell’ ātman, ovvero dell’Anima
universale. Lo haṁsa è <<il
suono della natura di mantra>>,
mantra che riunisce due aspetti: la
presa di consapevolezza dell’essere individuato […] e la consapevolezza dell’Essere
assoluto […] che caratterizzano il ciclo vitale ed esistenziale di ogni ente,
ovvero l’emergenza della forma e la sua soluzione nell’essenza. […] Come
aggettivo haṁsa è un titolo
attribuito a yogin di alto rango. Il
termine haṁsa indica anche il varṇa primordiale che esisteva nel kṛtayuga e che conteneva in principio e
allo stato indifferenziato i quattro varṇa
successivi.[1]
Più avanti
approfondiremo il discorso sulla simbologia degli uccelli e sul loro
linguaggio. Questa nota, quasi di servizio, per una brevissima considerazione
sul come al di la di lievi differenze, il significato e la spiegazione della
parola Haṁsa possa sembrar essere tratta da un tomo di alchimia medievale.
Riunire quanto è sparso è uno dei doveri più improbi ed entusiasmanti che
esistano. Quello che agli inizi sembra un caotico insieme di puzzle di miglia
di pezzi lanciati alla rinfusa su un tavolo con il passare del tempo da un lato
sembra ordinarsi e creare un mosaico dall’altro diviene sempre più confuso. E’
nella pace e nel silenzio, che si inizia ad intravedere il filo che tutto lega.
Vi è pure l’istante dell’illuminazione che come folgore giunge ma, i pochi che
la ricevono difficilmente possono comunicarla. Allora una è la via, quella
della pazienza e del lavoro, lavoro che porta ad imbastire e disfare la tela
innumerevoli volte, alle guisa di novelle Penelope. La filosofia, che è anche
alchimia, alla fine deve giungere alla nigredo. La stessa parola deve morire
per lasciare spazio a quella unica e sincronica vibrazione che è il respiro del
“mondo”, due ed uno allo stesso tempo.
Gioia – Salute –
Prosperità
©Michele Leone
Immagini prese dalla
rete
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