Domani a questa
ora sarà finito il convegno. Come sempre assaporo l’emozione del novizio o
dello spasimante al primo incontro, sul mio tavolo i libri più “disperati”
aperti nel tentativo di improbabili connessioni neurali con la carta e con i
loro autori.
Guardo la mia
agenda, forse mezza pagina di appunti e una decina di parole che si inseguono
con il segno matematico implica, come ogni volta che è possibile l’intervento
sarà a braccio. Come spesso accade il desiderio è quello di andare fuori tema,
almeno un pochino.
Chiudo gli
occhi, cerco di immaginare i volti del “pubblico” e mi impegno nell’impossibile
operazione di cercare di cogliere quello che più potrebbe interessare, di
individuare quello che potrebbe sedurli. Si è un gioco di seduzione non di conoscenza.
Imparare a memoria una lezione, possibilmente ricca di citazioni erudite è
compito improbo ma non impossibile. Sedurre, affascinare parlando di temi
spesso sconosciuti ed ostici è un'altra cosa. Sedurre, per donare qualcosa,
almeno la sensazione che non abbiano perso il loro tempo o cosa più auspicabile
che tornati a casa inizino ad appassionarli e leggere degli argomenti
affrontati. Questa è la sfida: non
sapere, saper dire.
Trasmettere, in
quanti post e luoghi ho parlato della trasmissione, delle iniziazioni e varie
ed avariate idee. Poi arriva la “notte prima degli esami” ed è sempre come la
prima volta, come ogni volta che si incontra l’amata (foss’anche la millesima)
il cuore inizia ad accelerare e lo stomaco è in subbuglio. Un mix di sensazioni
ed emozioni che spero non mi abbandonino neanche tra 200 anni. Non basta
sapere, io per giunta so di non sapere, forse la magia consiste nell’amare e
nel “subire” gli affetti dell’amore.
E poi non dite
che sono il solito burbero, imperturbabile ragazzo dagli occhi di ghiaccio J
Ah di cosa
parlerò? Lo scopriremo domani…
Gioia – Salute –
Prosperità
© Michele Leone
Immagine presa
dalla rete Edmund Blair Leighton - The Accolade (1901)
Nessun commento:
Posta un commento