Dalla Mesopotamia alla
Massoneria, passando probabilmente dalla cacciata dal Paradiso e da Troia la melagrana
percorre la storia dell’umanità. A questo frutto presente nell’iconografia e
nel sacro da sempre dovremmo dedicare un intero lavoro. Ma come strutturarlo? Un
manuale di cucina, un volume di storia della medicina, un libro di alchimia o
sulle tinture, un semplice itinerario attraverso le immagini di questo frutto e
del suo albero? Forse l’ultima ipotesi la più attuabile per creare un viaggio
che accompagni per mano il viaggiatore in alcuni millenni di storia e di storie
spesso, troppo spesso, poco raccontate. Un viaggio attraverso e nella Madre che
tutto crea ma anche distrugge, tra Eros e Thanatos, senza dimenticare la
ri-nascita dovuta ad ogni Iniziato. Lo stupore che con fanciullesco spirito mai
deve abbandonare lo sguardo anche di chi ha vissuto lungamente. Un viaggio in
613 tappe o più semplicemente in uno unico lungo sguardo che tutto abbraccia.
Questa è una
intenzione, ma senza volere nulla è possibile è questi sono solo appunti, in un
giorno qualunque che molti passano a bivaccare dimentichi delle occulte eppur
luminose simbologie che scorrono nei giorni e nelle notti che affannosi viviamo
o lasciamo scorrere cercando di afferrare insignificanti emblemi di inutile
consumismo dello spirito.
La melagrana, frutto
della morte e della resurrezione…
Appunti iconografici
minimi:
Persefone -
Rossetti
Venere Verticordia -
Rossetti
Chiesa di S. Maria
Maggiore in Caramanico
Statua di Hera in trono
con Melagrana
Dioniso e Demetra in
trono
Madonna con melograno –
Botticelli
Madonna della melagrana
1406
Madonna delle rose -
Stefan Lochner
Gioia – Salute –
Prosperità
© Michele Leone
Immagine presa dalla
rete
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