domenica 14 giugno 2015

C’è del perverso negli editori, invettiva contro le note a fine testo

Mi piacerebbe invitare a cena per “litigare furiosamente” davanti ad un buon bicchiere di vino con quei pervertiti che decidono l’inserimento delle note a fine testo (o fine capitolo) al posto che a piè di pagina. La questione è complessa perché spesso lo stesso editore per alcuni titoli usa un tipo di note e per altri l’altro. Mi chiedo se vengano pagati da un qualche comitato per la non lettura delle note, che spesso sono la parte più interessante di un libro. Bisognerebbe ricevere da costoro o dall’editore un rimborso sul prezzo di copertina per il tempo che si perde per saltare dal passo che si sta leggendo alla fine del libro alla ricerca delle note. E’ un attentato alla cultura, alla lettura e soprattutto è un gesto di fortissima cattiva educazione e mancanza di rispetto nei confronti del lettore. Posso ben capire un testo che abbia sia note a piè pagina sia note a fine testo, non si potrebbe fare diversamente, ma per quale motivo scegliere razionalmente di creare delle difficoltà alla lettura? Ecco l’ho detto, scusate (lettori) l’invettiva, anzi la butto lì: e se creassimo un comitato o un movimento (come va di moda oggi) contro le note a fine testo? Se provassimo addirittura con un referendum per creare una legge ad hoc contro questi vandali della lettura?
Uniamoci contro questa perversione per il diritto di leggere con facilità J
A questo punto non posso che augurarvi buona lettura ed invidiare i lettori di romanzi
© Michele Leone

Immagine presa dalla rete


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