Mi è stato chiesto di
trovare un verso che mi rappresenti. Domanda impertinente e scomoda, domanda
che mi ha obbligato ad aprire una collezione di vasi di Pandora…
…questo pellegrinaggio
non mi ha portato a prendere una decisione su quale verso mi rappresenti, anche
perché la poesia, almeno nella sua forma espressiva canonica ultimamente mi
tradisce con più audaci giovanotti, è la poesia. Mi sarebbe stato più facile
scrivere il mio epitaffio. Devo gratitudine, alla domanda impertinente ed alle
labbra che l’hanno pronunciata, d'altronde solo (o quasi) le domande
impertinenti portano scoperte interessanti. A Voi una delle mie antiche poesie
alla quale per svariati motivi sono affezionato.
Simbolo
Ricerchi
tra
domande
e
vane
parole
l’intimo significato
di
quanto
non può
esser
detto
da
parole
comunque
sempre
troppo
profane.
gl’interrogativi
posti
ai
veri Maestri
restano
senza risposte
la stessa Natura
riderà
beffandosi
dell’inutile ciarlare.
l’ Ombra nefasta
verrà
carica
d’infinite certezze
come
l’albero della cuccagna
al
carnevale de’ pazzi.
No
non credere
alle
finte risposte,
finisci il cammino.
A
mezzogiorno
recati
al platano
godendo
della frescura
della foresta
alle tue spalle
e
del
fiume
dinnanzi a te:
TACI!
fai
Silenzio
dentro l’anima
acquieta
lo spirito
regola
il respiro
che
sia
quello del mondo.
ora cammina
verso tua Madre
incontra tuo Padre
fatti divorare
dagl’istinti
copula
nella Natura
cogliendone
i frutti più succosi
e
muori.
lascia
la materia densa
il corpo putrefatto
diventi
Terra,
fuoco fauto
sia
Aria
torna
Acqua
purificati
sii
Fuoco.
Sii
ogni elemento
nell’essenza
più profonda,
trasmutati
nella parte
infinitesimale
del creato
tornando ad evolverti.
Nel platano
sii
pietra
pianta
sii
l’Unicorno
incuriosito
spaventato
e
fiero
per tornare infine
Uomo.
nel
Silenzio
del tuo Tempio
senza più domande
sii
quel Simbolo
e
scopri
tacendo
l’indicibile
essenza
il significato
occulto.
torna
al mondo
ri-velando
ai
questuanti
indicando
con gesti
a
quanti
riconoscerai
Fratelli
senza
bisogno di parole
Gioia –Salute –
Prosperità
© Michele Leone
Immagine presa dalla
rete. Tiziano, Amor sacro e Amor profano, dipinto circa 500 anni fa
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