Poi come di incanto, si
la vita è un incanto un incantesimo che alle volte va preservato nella sua
sacra magia ed alle alla guisa di catene, indipendentemente che tengano legati
al cielo od alla terra, a volte da
spezzare, non sempre può esservi dolcezza.
Incantamento che può sorgere all’improvviso, una immagine, una nota, un
ricordo, un’emozione non giustificabile razionalmente o un sorriso ed allora
girando il caleidoscopio dell’esistenza, dei rimandi e delle liti tra conscio,
inconscio, ego e il sorriso altro non è che la falce della danza macabra
portata da Sorella, Madre, Amante Morte. Una falce pronta a raccogliere quanto
si è seminato e bionde le chiome od il grano si equivalgono.
Millenni di stratificazioni,
sono difficili da destrutturare per far nascere, ri-nascere l’essere che è
custodito in ognuno di noi. E l’operazione è assai simile che si tratti di
analisi, alchimia o “giochi” più seri. Non si può non essere “homo ludens”,
diffidiamo da coloro che non sanno sorridere e da quanti ritengono il gioco
qualcosa da fanciulli. Solo giocando e danzando sul filo di un rasoio o su di
un prato in una fresca notte d’estate dopo la pioggia si può pregare la vera
Preghiera. Non gli dèi dei padri, prima di pregare bisognerebbe purificarsi e
ricercarsi e spesso le parole troppo fragili termini non possono esprimere la
virilità di una degna giaculatoria a Maria, Iside o Sofia. Le immagini che
senza sosta dovrebbero emergere ed immergersi dalla e nella coscienza, spesso
sono troppo recenti ed abusate, una sola è l’ultima vera strada, l’ultimo e
primo vero linguaggio, la vibrazione. In alternativa si può provare con l’amore.
Gioia – Salute –
Prosperità
© Michele Leone
P.S. Le parole che
possono essere riferite alla psicologia, sono usate non in senso psicologico o
psicanalitico.
Immagini prese dalla
rete (danze macabre)
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