Tubalcain introdusse Adonhiram nel
santuario del fuoco, ove è venne sponendogli la debolezza d'Adonai e le basse
passioni di questo Dio, nemico della sua medesima creatura ch'egli condannò a
inesorata legge di morte, onde vendicare i benefici 'che i geni del fuoco
sparsero su lei. Adonhiram è condotto alla presenza dell'autore della sua
schiatta, di Caino. L'angelo di luce che generò Caino si specchia nella
stupenda bellezza di questo figlio dell'amore; la cui nobile e generosa indole
inasprisce la gelosia d'Adonai. Caino narra ad Adonhiram sue vicende, sue
colpe, sue virtù, sue sciagure, delle quali ultime Adonai è fattore
implacabile. Poco dopo Adonhiram ode la voce di colui che nacque dagli amori di
Tubalcain e di sua sorella Noema. “Un
figlio ti nascerà che a te non sarà dato vedere, ma la cui numerosa prole perpetuerà
tua stirpe. La tua razza, superiore a quella di Adamo, acquisterà l'impero del
mondo; per molti secoli consacrerà suo coraggio, suo genio a pro dell'ingrata
schiatta adamitica; ma per ultimo i migliori diverranno i più forti, e
restaureranno sulla terra il culto del fuoco. I tuoi figli, nel nome tuo
invincibili, distruggeranno il potere dei re, ministri della tirannide d'Adonai.
Va, figlio mio, i geni del fuoco sono con te". Adonhiram è restituito alla
terra. Tubalcain, che volle accompagnarlo, nello spiccarsi da lui riconforta
con nuovi argomenti il di lui animo, e gli porge il martello onde egli operò
memorabili cose, e gli dice: Il Mercé il martello che ti affido, e mercé
l'aiuto dei geni del fuoco, in breve compirai l'opera lasciata a mezzo a cagione
della stoltezza e della malizia degli uomini". Adonhiram non tarda a
sperimentare meravigliosa efficacia del prezioso strumento; e la nuova alba
vide la gran massa di bronzo consolidata. L'artista n'ebbe gioia ineffabile;
l'amante esultò. il popolo accorse, incredulo e sgomento di quell'arcano potere
che aveva, in una notte, riparato ogni cosa e foggiato un liquido bollente in
un capolavoro. La regina di Saba, a cui, pe' contrasti, l'affetto era venuto crescendo
nell'anima, ne fu lieta come di propria insperata fortuna. Un giorno ella
passeggiava, accompagnata dalle ancelle, fuori delle mura di Gerusalemme; e
s'avvenne in Adonhiram, solo, pensoso, che cercava luoghi deserti per sottrarsi
alle ovazioni della folla. Quell' incontro fu fatale; si svelarono reciprocamente
l'amore. Hud-Hud, l'uccello che adempie presso la regina Saba ufficio di
messaggere dei geni del fuoco, e che sempre si chiarì avverso a Solimano, vedendo
Adonhiram disegnare nell'aria il mistico T, volteggia sul suo capo e si posa
sopra il suo pugno. A questo indizio, Sarahil, la nutrice della regina, sclama:
- L'oracolo è compiuto Hud-Hud riconobbe lo sposo che i geni del fuoco
destinano a Balkis, il solo di cui possa senza delitto accogliere l'amore.
Non esitano più; e
reciprocamente si giurano fede; e studiano insieme in qual modo Balkis può
ritrarre la parola data al re. Adonhiram s'allontanerà per il primo da
Gerusalemme. Poco dopo la regina, impaziente di congiungersi a lui in Arabia,
ingannerà la vigilanza di Solimano. Ma i tre compagni, il cui tradimento non ebbe
riuscita pel provvido soccorso dei geni del
fuoco, e che spiano ogni passo di Adonhiram per vendicarsi di lui, scoprono il
segreto dei suoi amori. Eglino chiedono parlare a Solimano. Amru gli dice:
"Adonhiram cessò di venire nei cantieri, nelle officine e negli opifici.” -
Fanor soggiunge: "Verso la terza ora di notte scorsi un uomo dirigersi
verso le tende della regina, e riconobbi Adonhiram.” - Metusael esclama:”
Allontanatevi, compagni, il re deve solo udire quanto sto per dirgli .” Rimasto solo con Solimano, Metusael prosegue: ..
Profittando delle ombre della notte io potei mescolarmi agli eunuchi della
regina, e scorsi Adonhiram introdursi da lei, e quando me ne fuggii di là, poco
prima dell'alba, egli si trovava ancora presso di lei .” Solimano sente l'acuto morso della gelosia e
propone mitigarla come sogliono i vili. Chiama il gran sacerdote Sadoc, e con
lui s'abbocca consultandolo intorno al modo col quale vendicarsi del felice
rivale.
Uno spazio in cui mettere come in un'agenda o una scatola appunti, idee, immagini e tutto quello che capita a tiro.. non mi interessa essere politicamente corretto o scorretto, sono ignorante e curioso, scientificamente ametodico, se troverai qualcosa di interessante ne sarò felice, altrimenti grazie lo stesso per essere passato.
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